CONOSCENZA, DIALOGO, UNITÀ CONTRO LA GUERRA ALLE RELIGIONI
La prima presentazione ufficiale del mio ultimo libro Le tre Religioni Monoteiste secondo la Kabbalàh (Ed. Psiche2, 2017), è avvenuta in concomitanza con la presentazione del libro di Nicola Lo Foco Il sangue del Jihad (Ed. Les Flaneurs, 2017) all’interno del contesto di un convegno dedicato al dialogo e all’unità fra le religioni.
La presentazione dei rispettivi libri è avvenuta presso la sede FUIS di Roma (Federazione Unitaria Italiana Scrittori) ed è stata organizzata da CILI – ITALIA e Co-Mai.
È stato un evento di grande importanza, dove è stato possibile incontrare rappresentanti del mondo islamico e cristiano con i quali, sebbene da prospettive diverse, siamo uniti in un medesimo intento di dialogo e di pace.
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La verità è la suprema armonia e la suprema gioia.
Ogni disordine e ogni sofferenza è falsità.
Pertanto si può affermare che le malattie sono le menzogne del corpo, e che i medici sono i soldati del grande e nobile esercito che combatte nel mondo per la conquista della Verità.
[…] Se consideriamo il corpo come il tabernacolo del Signore, la scienza medica, ad esempio, diventa il rito iniziatico per il servizio del tempio, mentre i medici di tutte le categorie sono sacerdoti officianti nei diversi riti del culto. La medicina, quindi, è davvero un sacerdozio, e dovrebbe essere trattata come tale.
Lo stesso può dirsi della cultura del corpo e di tutte le scienze concernenti quest’ultimo e le sue funzioni. E se l’universo materiale è considerato il rivestimento esteriore e la manifestazione del Supremo, si può anche dichiarare, in senso generale, che tutte le scienze del corpo sono rituali di adorazione.
[…] Dopo tutto, una malattia non è altro che una cattiva attitudine assunta da una parte del corpo.
Il ruolo principale del medico consiste nell’indurre il corpo, con metodi diversi, a recuperare la sua Fede nella Grazia Suprema. Continue reading “Medicina come servizio del tempio” »
Non so se molti di voi siano al corrente che durante il mese di novembre scorso, Israele era in fiamme. Si parla di quasi 230 incendi in parte dolosi. Approfittando di condizioni climatiche favorevoli (clima secco, poiché da sette mesi non pioveva) e dei forti venti, sembrerebbe che alcuni terroristi abbiamo provocato degli incendi che rapidamente si sono estesi in ampie aree del paese, in città e villaggi.
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Questo è quanto viene dichiarato nella dichiarazione congiunta firmata da rabbini israeliani ed esponenti del mondo islamico palestinese l’11 novembre scorso in Spagna.
In Israele è avvenuto un piccolo grande miracolo quasi completamente ignorato dai Media: migliaia di donne ebree, musulmane e cristiane hanno camminato insieme in Israele per la pace. Nel nuovo video ufficiale del movimento Women Wage Peace, la cantante israeliana Yael Deckelbaum canta la canzone Prayer of the Mothers, “La preghiera delle Madri”, insieme a donne e madri di tutte le religioni, mostrandoci che la “musica” sta cambiando e deve cambiare. Un miracolo tutto femminile che vale più di mille parole vuote ed inutili. Condividete più che potete! Shalom Salam Pace
Continue reading “La Preghiera di Madri ebree, musulmane e cristiane” »
L’arte dei Graffiti e dei murales urbani è un’arte effimera come quella dei mandala tibetani e dei madonnari cristiani.
Nei sottopassaggi della stazione centrale di Gerusalemme si alternano murales di artisti sconosciuti, opere d’arte che ciclicamente vengono cancellate…
In questo video vediamo i graffiti che decoravano le pareri del sottopassaggio dal 2105 al 2016. Quei graffiti oggi non esistono più, sono stati letteralmente ricoperti da uno strato d’intonaco. Poco tempo dopo, altri artisti hanno ridipinto quelle pareti. Io ho deciso di fotografare e filmare tutti i graffiti che si succederanno su quelle pareti, affinché ne rimanga traccia.
Sono riuscita ad immortalare alcuni di essi con qualche scatto fatto di sfuggita…
anche una foto diventa una piccola opera di salvezza, affinché queste impronte di bellezza lascino ancora il segno…
Traduzione dall’inglese della trascrizione integrale di Tzur Trevi
Quando cammino per le strade della mia città, Jaffa, mi capita spesso di pensare al 1948. I viali della Città Vecchia, le case del quartiere di Ajami, le reti stese ad asciugare nel porto – tutte queste cose sembrano volermi raccontare tante storie diverse a proposito di quell’anno che ha cambiato, e per sempre, la storia della mia città. Una di queste storie è quella di una delle più antiche famiglie residenti nella città – la famiglia Deek – la mia famiglia.
Prima del 1948 mio nonno George, quello che portava il nome con cui mi hannno chiamato, lavorava come elettricista presso la Società Elettrica Rotenberg.
Non si era mai interessato alla politica.
E siccome Jaffa era una città mista, naturalmente aveva anche amici ebrei.
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Come avviene un po’ ovunque, anche in Israele il mese che ha preceduto le elezioni è stato un mese di ossessionante bombardamento propagandistico.
Noi cittadini siamo stati letteralmente invasi di pubblicità ovunque.
La propaganda elettorale ci ha martellati di messaggi, di spot, di volantini e pubblicità di ogni genere, come se bastasse uno spot per convincere le persone a votare un partito anziché un altro!
Senza contare che, malgrado la pubblicità a martello, a chiunque chiedessi per chi avrebbe votato, la risposta era: “non so per chi votare!”
I dibattiti televisivi mostravano i rappresentanti delle varie fazioni urlare e sbaitare gli uni contro gli altri, senza ascolto, senza rispetto. Appaiono poco credibili, patetici. Ognuno di loro ha un Nemico, reale o presunto tale, da combattere e sconfiggere.
Ogni partito ha costruito la propria propaganda elettorale ANTI-qualcuno.
Ogni partito ha un avversario da screditare, da calunniare, condannare, boicottare. Mentre sembra tutta una farsa per chi vuole con ogni mezzo accaparrarsi la fetta più grossa della torta…
Ad esempio, nei manifesti qui sotto vediamo i due leader del Campo Sionista (partito laburista) con la scritta: “o noi o lui” e il manifesto con il primo piano di Bibi Netanyahu che porta la scritta: “noi o loro”.
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