Durante l’Agosto 2012, un rabbino tedesco della Baviera è stato querelato per aver circonciso un neonato, nuovo membro della propria comunità. Oltre a suscitare perplessità e risentimento all’interno del mondo ebraico, il fatto dovrebbe far riflettere il mondo intero sulla progressiva perdita del valore della memoria storica e umana. Basti pensare per esempio alle Leggi razziali di Norimberga del 1936, con tutte le conseguenze che portarono a chi era circonciso. La circoncisione fu il simbolo di chi doveva perire nella Germania nazista.
Coloro che si oppongono alla circoncisione non adducono certamente il fatto razziale o discriminatorio. Questa volta l’opposizione si basa sulla difesa dei diritti dell’infanzia contro la mutilazione a sostegno del diritto all’integrità del proprio corpo.
Personalmente interpreto l’accaduto come un ennesimo episodio di rinnegamento delle origini ebraiche ad opera della cristianità tedesca. La Germania è terra ‘cristiana” da poco meno di due millenni, ed è sorprendente che questo attacco istituzionale alla circoncisione sia lanciato proprio dallo Stato da cui è partita la riforma protestante di Lutero che cercava di restaurare le dottrine originali del cristianesimo.
Cosi, uno stato storicamente cristiano in cui la maggior parte dei cittadini sono cristiani, stava per applicare una legge che avrebbe reso quasi impossibile ad un circoncisore ebreo (mohel) o musulmano di praticare la circoncisione, simbolo del patto stabilito da D-o con i figli di Abrahamo. Le autorità tedesche sono intervenute per evitare lo scandalo internazionale alla quale la Germania avrebbe dovuto affrontare.
Se i tedeschi cristiani riflettessero sul fatto che Gesù, il Dio che in quanto cristiani dicono di adorare, era un ebreo circonciso, allora si confronterebbero più lucidamente con l’assurdità della scelta giuridica amministrativa che avrebbe proibito la circoncisione sul proprio territorio.
Non è raro scoprire che nelle fonti religiose ebraiche (cioè i testi dell’epoca biblica, i trattati del Talmud e gli scritti rabbinici medievali) vi siano degli insegnamenti che la scienza ha provato essere veri centinaia di anni dopo, cioè durante l’era moderna e contemporanea. Alcuni esempi sono il fatto che la terra non fosse piatta ma rotonda, la distanza esatta tra la terra e la luna, il fatto che il tempo non esiste e la teoria della relatività, il tohu va-vohu del v. 2 di Genesi 1 che vuol dire scoppio e espansione, o il grande esempio del fatto che prima vi erano le tenebre e poi la luce : dalla massa oscura (erev – anche disordine) l’energia termina dei fotoni scese a 3000 gradi Kelvin consenti agli elettroni di unirsi in orbite stabili ai nuclei di idrogeno e elio liberando cosi’ i fotoni dalla materia dell’universo si separarono dalle tenebre e divennero visibili (cf. Zemir Cohen, Massa al ha-Emet). Questi sono solo pochi dei centinaia di insegnamenti furono rivelati negli scritti profetici ebraici e poi tramandati dai rabbini, i maestri d’Israele. Questo fatto viene spesso usato dagli ebrei osservanti per provare l’origine non umana dei precetti della Torà che tengono conto di conoscenze alle quali l’uomo è arrivato dopo centinaia di anni di ricerche scientifiche.
Il tempo esatto rivelato per il brit milà, la circoncisione, fa parte di queste conoscenze che sono provate esatte scientificamente. La circoncisione viene effettuata l’ottavo giorno che combacia proprio con l’inizio della formazione del sistema immunitario del neonato. La circoncisione viene quindi effettuata nel momento esatto se si prendono in considerazione la preparazione del neonato con il suo sistema immunitario all’asportazione di un pezzo di pelle e all’esigenza di evitare al Massimo la sofferenza. All’ottavo giorno la sensibilità è etremamente bassa riguardo al dolore provocato dalla recisione del prepuzio. All’ottavo giorno il bimbo sentirà meno dolore e allo stesso tempo la coagulazione sarà soddisfacente per non provocare complicazioni.
Per questo si puoà affermare che oggi la circoncisione non provoca alcun problema al bambino grazie ai comfort moderni di acqua corrente, antibiotici e disinfettanti.
Nel corso della sua vita, un uomo circonciso vedrà diminuire la sua possibilità di contrarre malattie batteriche dell’80% e di malattie virali del 70% per esempio l’AIDS e le malattie sessualmente trasmesse alla donna, tra cui il cancro della cervice uterina e della cavità buccale.
I vari movimenti anti-religiosi e laici post-moderni che agiscono in vari stati e che tendono a impedire la circoncisione asseriscono che si tratta di una mutilazione l’amputazione di tessuti sani su minore non consenziente e questo sebbene si tratti di un’operazione a scopo preventive. Si può facilmente ribattere a quest’argomentazione che anche la vaccinazione può causare un’infezione su un minore non consenziente sebbene abbia a scopo preventivo. Come non tutti sono favorevoli alle vaccinazioni così non tutti sono favorevoli alla circoncisione. Ma il fatto che non tutti siano consenzienti non deve essere una ragione per impedire a chi vuole fare una vaccinazione di farla fare ai suoi figli.
Se non viene rimosso attraverso la circoncisione, il solco balano prepuziale diventerà già nel neonato il posto dove si annidano milioni di batteri infettivi. In effetti è conosciuto il fatto che il solco balano prepuziale sia la sola parte di pelle del corpo che non è attaccata agli organi. Esso non protegge gli organi come fa la pelle nel suo
A fortiori, le regole di purezza della coppia insistono sulle possibilità di contrarre malattie durante il periodo mestruale. La Torà vieta le relazioni sessuali durante questo periodo. In un periodo in cui non vi era acqua corrente le relazioni durante questo periodo potevano causare che il solco balano prepuziale dell’uomo si infetti di sangue in cui sono concentrati i batteri streptoccocchi, stafilococchi poiché al di fuori dalle arterie. In generale la Torà proibisce anche l’avvicinamento al sangue e per purificarsi dopo questo contatto è necessario purificarsi con l’acqua. Ma la Torà fu data durante età del bronzo in cui non vi era acqua corrente, da cui tutta una serie di proibizioni e precetti su come avvicinarsi al sangue. E’ interessante notare come nella Torà non vi è nessuna idea sulla microbiologia. Non sempre, ma una volta è sufficiente, questi batteri causeranno un’infiammazione. Siamo in epoca pre-antibiotica: le infezioni sono devastanti. La Torà proibisce anche di sprecare il proprio seme nella masturbazione o nell’omosessualità. La Torà insegna che Gli uomini israeliti si dovevano avvicinare alle loro mogli solo dopo la fine delle mestruazioni cioè nel periodo dell’ovulazione e al contempo quando la concentrazione di spermatozoi nei testicoli è la più densa. Queste istruzioni vengono date alle coppie che hanno problem di fertilità.
Le varie malattie contratte dal contatto con il sangue al di fuori dalle arterie come nel caso delle mestruazioni può provocare infezioni acute e fimosi, che restringono la cute del prepuzio fino a rendere impossibile il rapporto sessuale il che ostacola anche la minzione.
Silvia de Mari scrive:
“Se l’infezione si cronicizza diventa ascendente e raggiunge i testicoli, con conseguente orchite, fino all’orchite purulenta (conseguenze possibili: sterilità permanente, setticemia acuta e morte) oppure raggiungere le vie urinarie e i reni ( conseguenze: cistite, nefrite, insufficienza renale).
I batteri, stafilococchi, streptococchi, enterococchi e così via incubati nel solco balano prepuziale, al successivo rapporto venivano infettati alla donna, potevano causare una vaginite e, per via ascendente raggiungere l’utero e di qui le tube. L’infiammazione delle tube lascia come conseguenza, sempre, la loro chiusura, quindi una sterilità permanente. In casi gravissimi degenera in una peritonite e quindi nella morte.
Le malattie che per noi sono banali: la cistite, si cura in un paio di giorni, in epoca pre antibiotica ognuna di questa patologie è dolorosissima, devastante e potenzialmente mortale.
Certamente queste complicazioni non succedevano tutte le volte, nemmeno a tutte le persone, ma era sufficiente una volta nella vita per causare una catastrofe. Quando le difese immunitarie erano diminuite, perché una persona aveva l’influenza o era poco nutrito o molto stanco, il rischio aumentava. Immaginiamo che capitassero una volta nella vita ad una persona su due: vediamo già una differenza abissale tra una popolazione circoncisa e una non circoncisa.” (cf. http://silvanademari.iobloggo.com/103/circoncisione-vietata-in-molte-nazioni-europee)
E’ impossibile pensare che gli israeliti avevano un insieme così denso di conoscenze igieniche attraverso l’osservazione dei casi. Si deve concludere insieme a tante altri simili prove che i profeti israeliti avessero accesso ad una conoscenza superiore e soprannaturale.
La circoncisione fu abolita negli anni in cui i Gentili diventarono la maggioranza della chiesa cristiana primitiva. Nel Nuovo Testamento si comprende come la circoncisione non fu applicata ai Gentili, non ebrei, che entravano a far parte del movimento cristiano – messianico. Gli apostoli di Gesù non pensarono mai di abolire la religione ebraica o di Mosè ma bensì cercarono di non forzarne l’applicazione su chi credeva nel ruolo messianico di Gesù non essendo ebreo di nascita. Questo accadde fino a quando la chiesa era guidata da ebrei. Quando invece i Gentili subentrarono alla dirigenza della chiesa, varie dottrine e pratiche ebraiche furono sovvertite e poi abolite fino ad arrivare alla completa falsificazione delle origini del cristianesimo come lo conosciamo oggi.
L’incomprensione della pratica della circoncisione portò alla sua desuetudine ma anche alla sua opposizione da parte dai gentili stessi o pagani cristianizzati, che non praticandola intendevano differenziarsi dal popolo ebraico che iniziava ad essere visto come deicida. L’antisemitismo latente tra le popolazioni pagane si propagò così in quello che divenne poi il cristianesimo.
Come dicevamo, la circoncisione non fu la sola pratica discussa e poi dimenticata dai seguaci gentili del rabbino ebreo Gesù. Ne contiamo molte altre abbandonate dal cristianesimo, basti pensare all’osservanza del giorno del sabato (lo sciabbat), all’insieme delle applicazioni pratiche nella Torà che regolavano la vita dell’ebreo nel diritto religioso e civile, le regole alimentari cascer, il sistema di culto nel tempio a Gerusalemme in quanto centro della vita religiosa ebraica, la trasmissione della sacralità della lingua ebraica soppiantata da quella greca nella chiesa d’oriente o latina nella chiesa cattolica romana. In breve, tutto ciò che ricordava la legge di Mosè fu abolito, nel tentativo di far sembrare che Gesù avesse innovato una legge troglodita data ad un ‘popolo malvagio” come gli ebrei.
La circoncisione è cosi uno dei temi spartiacque tra cristianesimo ed ebraismo. La separazione delle due religioni fu poi marcata dalla totale sostituzione delle pratiche ebraiche da quelle pagane (l’adorazione dei santi, il culto della madonna – madre di dio, il celibato dei sacerdoti, i problemi attorno al concetto della trinità, le pratiche ascetiche, il sostentamento dei ministri di culto da parte dei fedeli, l’adorazione delle statue, la transustanziazione, una gerarchia legata ai centri di potere e al potere politico del paganesimo come Roma o Costantinopoli, ecc.).
Non ci si deve quindi sorprendere che i popoli delle terre cristiane discendenti di queste popolazioni pagane cristianizzate, oggi non pratichino la circoncisione negli ospedali pubblici neanche per motivi d’igiene, cosa che accade invece, proprio per questioni di igiene, nella maggior parte degli ospedali negli USA, fondati con una tradizione cristiana volta a recuperarne le origini. Per di più sembra che la maggior parte dei cristiani, in Italia per esempio, pensino che la circoncisione sia una pratica barbara di mutilazione dei neonati. Sicuramente questo non era quello che il rabbino Gesù che i cristiani adorano avrebbe voluto. Il fatto di non praticare la circoncisione dimostra che gli stati a maggioranza cristiana poco sanno delle loro origini e trasformazioni subite ad opera dei pagani cristianizzati che non passarono attraverso una conoscenza precisa dell’ebraismo. E ad oggi, si ripete l’ennesimo attacco antisemita alla cultura ebraica in Germania impedendo la circoncisione degli ebrei.
Serve una battaglia teologica. Coloro che conoscono la storia del cristianesimo devono intraprendere una divulgazione della verità, ma la lotta è ardua, nella nostra società post-moderna laicizzata in cui il fatto religioso si studia sempre meno per timore di essere considerati fondamentalisti o estremisti. Le società occidentali infatti si assiepano nell’opulenza materiale senza ricercare lo spirito che si trova nella saggezza delle rivelazioni antiche. Personalmente sostengo questa battaglia, ma ho forti dubbi che possa trovare del terreno fertile. Tra la popolazione in Italia e in Europa vi è un disinteresse talmente diffuso per le questioni di religione e di origini delle religioni presenti nel nostro territorio che sembra che la sfera religiosa sia relegata unicamente ai potenti esponenti religiosi cattolici che trasmettono delle tradizioni sclerotizzate e fortemente criticabili per il benessere spirituale dell’uomo, basti pensare al battesimo dei neonati perché nascono rei del peccato originale di Adamo, alla gerarchia ecclesiastica basata sul celibato dei preti, all’adorazione delle statue e della madonna, all’orazione dei santi, all’intercessione clericale per il perdono dei peccati: tutte pratiche anti-ebraiche che rinnegano le origini del cristianesimo nato con l’intenzione di svilupparsi e fiorire all’interno dell’ebraismo e di Israele. In Italia per di più queste pratiche religiose cattoliche, a mio avviso perniciose per i cittadini, vengono agevolate con esenzioni fiscali sulle proprietà del Vaticano, applicando una politica discriminatoria nei confronti degli altri movimenti religiosi. Gli italiani e le istituzioni dovrebbero avere il coraggio di modificare gli aspetti istituzionali delle relazioni con la chiesa cattolica per mettere fine ad alla sua discriminazione positiva nei confronti delle altre religioni e o movimenti religiosi. Servono leggi che trattino le religioni in maniera equa di fronte allo Stato.
Nonostante ciò, rimane la necessità di far comprendere la verità storica sulle origini del cristianesimo.
La mia critica si muove anche nei confrontidei nuovi movimenti religiosi cristiani (evangelisti, avventisti, battisti, testimoni di Geova, e i mormoni). Queste nuove denominazioni cristiane sul territorio italiano non parlano a sufficienza delle origini ebraiche del cristianesimo nel quale esse si iscrivono. Non considerano di primaria importanza la divulgazione della verità storica sulle origini ebraiche (e quindi la religione ebraica) del cristianesimo. Queste chiese sono infatti legate al loro funzionamento interno e alle dottrine dei rispettivi fondatori, sono estremamente autoreferenziali e non studiano ciò che è avvenuto realmente nella storia. Non incitano le nuove generazioni a ricercare realmente le origini del cristianesimo in maniera autentica, ma sempre filtrata dagli assunti dottrinali e istituzionali di ogni denominazione. Sembra che i nuovi movimenti cristiani abbiano perso di vista le loro vere origini, facendo riferimento soltanto a quanto detto dai propri mentori e ripetendo quello che questi hanno predicato senza aver vagliato prima tutta l’origine del cristianesimo. Forse gli avventisti e i mormoni fanno degli sforzi in più nella ricerca, ma non si tratta di una pratica diffusa tra i loro membri.
Per dimostratre come in particolare i mormoni abbiano recuperato almeno a livello culturale degli elementi della Torà basti pensare a come la pratica della circoncisione sia praticata nella stragrande maggioranza degli stati di Utah e Idaho (USA) i cui abitanti sono in maggioranza mormoni.
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L’articolo mi sembra molto sincero e schietto e se Gesù era un ebreo non di nascita e seguiva le leggi mosaiche discutendo con i saggi di allora sulle antiche letture, bisogna dire che non li ha mai rinnegate e solo dopo la sua morte c’è stato il tradimento delle origini ebraiche per creare una nuova religione mischiandola con il paganesimo idolatrico.