Kaballart premia lo studente Fulvio Caccialupi, pubblicando la tesina da lui scritta al termine del corso di studi caballistici del primo anno della Scuola Sapienza della Verità diretta da Nadav Crivelli.

 

 

CABALA E TEORIA DELLA RELATIVITA'

 

Il mondo è stato creato con delle frasi, composte di parole, formate da lettere. Dietro queste ultime sono nascosti numeri, rappresentazione di una struttura, di una costruzione ove appaiono senza dubbio degli altri mondi ed io voglio analizzarli e capirli, perché l’importante non è questo e quel fenomeno, ma il nucleo, la vera essenza dell’universo”.
-Albert Einstein-

 

PREMESSA:

Accingendosi allo studio della Cabala, l'uomo di volontà, o come direbbero i filosofi francesi, uomini di Desiderio, imparano ( per quanto è nelle loro possibilità ) ad avvicinarsi a D”o, a comprendere le enormi sfaccettature di ogni singola espressione, pensiero e lettera.
A questo enorme bagaglio di sapienza mistica, accumulato sin dai Patriarchi e dai Profeti, ci si rende conto che si è difronte ad un enorme biblioteca di analogie e corrispondenze che non hanno a che fare solo con il nostro vivere quotidiano, ma corrispondenze con il tutto quello che ci circonda, che sia un albero, che sia un segno zodiacale, che sia l'universo intero.
Un patrimonio immenso largamente accettato nel passato, caduto poi nell'oblio circa 2 secoli fa, con il razionalismo, l'illuminismo e non per ultimo un sempre crescente pragmantismo del primo 800 industriale.
Finalmente con l'avvento della tecnologia e la costruzione di enromi macchine di calcolo si è riusciti a giungere a quelle “verità” già ampiamente concettualizzate centinaia di anni prima.
(Stranamente ho notato che nella storia recente, più le teorie della fisica progredivano più si riscopriva l'interesse per la Cabala).
Cosa intendiamo però quando parliamo di corrispondenze e analogie?
Meglio di qualsiasi altro commento, la definizione per eccellenza si trova nella Tavola Smeraldina scritta da Ermete Trismegisto.
La sua seconda enunciazione dice: Ciò che è in basso è come ciò che è in alto, e ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per fare il miracolo di una cosa sola.
Sicuramente questa è la proposizione più famose delle 10 scritte da Ermete.
Essa ha ispirato il concetto della corrispondenza e dell'analogia. È il miracolo dell'unità e per otternerlo, bisogna che tutto quello che è in alto è uguale a quello che è in basso.
Esse vogliono far capire che ovunque nell'universo sopra e sotto, in cielo e in terra , dentro e fuori, nel macrocosmo come nel microcosmo, a ogni livello di manifestazione, regnano incondizionatamente  le medesime leggi.
Ma cosa vuol dire questo? Prima di passare alle analogie di interese ebraico, vorrei accennare alcuni esempi di analogie tra uomo e cosmo intesi come ritmi fisiologici.

Il nostro corpo come quelli di tutti gli organismi viventi di questa terra, sono regolati da ritmi biologici interni ed esterni di varia natura,  ivi compreso quello astronomico.
Se analizziamo alcuni ritmi umani, troveremo una straordinaria corrispondenza con i ritmi cosmici.
Nell'atto ritmico per eccellenza, quello respirativo e cardiaco, troviamo che il corpo umano, impiega una media di 3,33 secondi per ogni ciclo respiratorio, che moltiplicate nelle 24 ore diventano circa 26.000 respiri.
26.000 è l'anno Platonico, o più comunemente Precessione degli Equinozi ed usato anche in astrologia, per calcolare il passaggio da una coltellazione dello zodiaco a un altra in senso retrogrado.
Se dividiamo poi  26000 per 360 troviamo il risultato è 72 anni,  che è considerata la vita media di un uomo. Se poi calcoliamo quanti giorni ci sono in 72 anni, troveremo 26000, di conseguenza possiamo affermare che noi viviamo in media per 1 anno cosmico.
Passando poi ai ritmi cardiaci, noteremo che se in un minuto noi respiamo circa 18 volte, le nostre pulsazioni cardiache sono di 72 battiti, cioè 18 respiri sono la quarta parte di 72. Quindi, se 72 sono gli anni e 18 è la quarta parte, le corrispondenze con il cosmo sono ancora più interessanti.
18 anni è il tempo necessario perché la luna torni ad occupare rispetto alle stelle fisse la stessa posizione in cui era apparsa 18 anni prima: esso indica il percorso celeste della Luna ed in esso possiamo vedere una sorta di respiro del macrocosmo. Anche l'asse terrestre oscilla, mentre descrive un doppio cono, con la stessa periodicità.
Oggi non si parla più, quindi, di un'influenza esercitata dai pianeti, ma di corrispondenza, correlazione, consonanza, sintonia.

 

ANALOGIE “SEMPLICI”

Le analogie tra scienza e Cabala partono da principi semplici, come le corrispondenze tra numero lettera e cosmo per poi arrivare a concetti sempre più spinti come il campo unificato! ma ATTENZIONE per spinti non intendo una forzatura degli esempi, perchè se vogliamo tutto, può con un po di fantasia può entrare a far parte della sfera delle analogie.
In Cabala NULLA è forzato, le corrispondenze, a una mente sufficientemente preparata, saltano immediatamemte agli occhi.
A questo punto, mi è sembrato logico, per una questione di chiarezza, (personale) dividere la Cabala in 2 tipi di corrispondenze, Semplici e Complesse ma questo non vuol dire che la complessità o l'importanza del 3,14 sia minore dei Campi Unificati.

 

72

72 è la somma numerica del Tetragramma:
Yod                                   10
Yod + Hei                         15
Yod + Hei + vav               21
Yod + Hei + Vav + Hei    26
                                        ------
                                          72

72 Sono I nomi di D”o, estratti dai 3 versetti di 72 lettere ciascuna (inutile dire che l'unico caso della Torah).
Il numero 72 ha anche (come già presentato precendentemente) corrispondenze cosmiche: 72 è il movimento  in 1 anno, di un singolo grado zodiacale nella quale una volta completato corrisponde a 25.920 cioè   72x360 = 25.920.
72 è consierdato anche la vita media di un uomo, come scritto nel salmo 90 il che porta a circa 26.000 giorni di vita. Anche 26.000 è molto importante, in quanto risalta il numero 26, cioè la somma numerica del Tetragramma.

3,14  o Pi greco

È risaputo che 3,14 , che indichiamo con il Pi greco, non é che l’inizio di un numero che non ha fine ed anche dopo aver calcolato il primo milione di cifre dopo la virgola, bisogna continuare a calcolare le seguenti per conoscerle, in quanto non hanno alcuna periodicità. I matematici definiscono Pi greco come numero trascendente. Un numero è trascendente quando esso non è una radice di un’equazione algebrica a coefficienti interi: il Pi greco è trascendente, infinito e non periodico.
Trascendente ed infinito sono due degli attributi che si applicano a Dio, quindi  il fatto che sia infinito vuol dire che il Pi greco indica anche l'infinitività D”o.
Il Tetragramma     HEI    VAV   HEI    YOD ha come valore numerico 26; prendiamo, quindi, le prime 26 cifre del Pi greco: 31415926535897932384626433.
Troviamo il numero 26 per 2 volte alla distanza di 13 cifre, corrispondenti ai tredici attributi della fede ebraica.

28

Questo numero è associato più alla Bet, la prima lettera della Torah, “IN PRINCIPIO”, ma essa contiene anche la Resh, che vuol dire testa.
Nella prima frase - Bereshit bara Eloim et ashamaim vet harets – il versetto si compone di 7 frasi e il numero totale delle lettere è 28, a indicare la durata del mese lunare, fondamentale la sua conoscenza per il regolare svolgimento liturgico.

288

E' un numero di grandissima importanza, sia per la scienza che per la Cabala.
Quando parliamo del numero 288, parliamo essenzialmente di Luria e delle sue 288 scintille di santità, ma non solo.
Ma procediamo con ordine, in quanto questo tema credo sia molto importante.
Isaac ben Solomon Luria Gerusalemme 1534, – Safed, 25/7/1572 è considerato il più grande studioso della del pensiero misitico ebraico.
Dobbiamo tener presente che prima della scuola di Safed, le scuole cabalistiche spagnole quelle del primo periodo, tanto per intederci quella del Sefer Ha-Bair o Sefer Zoar, erano scuole più archeologiche, cioè erano in fuga verso le origini verso la genesi verso la redenzione dell'individuo, e risultavano così in fuga anche dalla realtà. Essi non riuscivano a dare risposte ai problemi dell'oggi, del mometno, presente. Dopo il 1492, dopo cioè la penosa cacciata degli ebrei dalla Spagna, tutto acquista una luce diamentralmente diversa portando la ricerca cabalistica su un piano completamente diverso, non più archeologia dei mondi quindi  ma diciamo la sua escatologia, la loro fine e la loro redenzione.
Il successo immediato della cabala di Luria è da attrivuirsi al fatto che egli da risposte anche ai problemi dell'esistenza umana.
Il pensiero più straordinario e complesso che la mente umana ha prodotto è proprio merito di Luria con la sua teoria storia filosofica del cosmo.
Possiamo dividere I suoi concetti in 3 momenti fondamentali: lo Tzimtzum, le Shevirah, e il Tiqqun.
Inoltre la straordinarietà della teoria Luriana, stà nel fatto che oggi, con le nuove teorie della fisica e la scoperta di nuove frontiere matematiche, possiamo classificare il suo insegnamento come valido anche a livello scientifico.

- Tzimtzum
Significa ritirarsi esso fa parte del primo atto della Creazione,
Il Creatore, non si rivelò ma piuttosto si contrasse in se stesso per “lasciare lo spazio necessario” al mondo futuro.
La contrazione avvenne nel cuore della luce di En Sof, e lo spazio lasciato, era solo un punto piccolissimo, ma rispetto alla Creazione esso era tutto lo spazio del cosmo.
- Shevirah
E' la seconda tappa della Creazione, la Rottura dei Vasi dopo la contrazione. La luce che si irradia, entra nello spazio vuoto, ma sempre in linea retta ed essa viene chiamata Adam Qadmon (l'uomo primordiale).
L'emanazione della luce in prinicio fu equilibrato, successivamente però furono proprio gli occhi dell'uomo primordiale a irradiare questa luce.
Essa fu talmente forte che il loro contenitori, (dei vasi) non riuscirono a contenerli e si ruppero, facendo cadere una parte delle scintille di santità (288) verso il basso, mentre la maggior parte delle scintille ritornarono alla sorgente.
La teoria della rottura produce un cambiamento in un mondo stabile e praticamente perfetto. Da ora in avanti tutto diventa imperfetto e instabile.
Scopo di tutto questo è riprendere queste scintille di santità che altrimenti alimenterebbero le Klippot, I gusci negativi che rivestono le Sefiot.
- Tiqqun
E' il terzo passo del cammino, la riparazione chiamata anche reintegrazione, la rottura dei contenitori equilave a un'imperfezione, e questa deve ritornare in qualche modo nella sua natura originale, gravoso compito che spetta all'uomo.
Anche se D”o ha già incominciato la riparazione, esso non potra portarla a terine, in quanto spetta all'uomo l'atto decisivo.
A grandissime linee, questo è il concetto, anche perchè I concetti luriani si sviluppano in migliaia di pagine.

Premesso che i concetti di Tzimtzum, Shevirah e Tiqqun, verranno analizzati sucessivamente nel capito delle analogie complesse, cerchiamo di capire invece quale relazione esite tra le 288 scintille di santità e la scienza.

Nel 1963 Maria Goeppert Mayer, ricevette il premio Nobel per il modello del guscio del nucleo atomico – fig. 1 – dimostrando che la materia è tenuta insieme grazie gruppi di  neutroni, definiti STABILI. I numeri di neutroni che sono per eccelenza stabli vengono quindi chiamati              numeri magici  e sono I seguenti:

2   8   20   28   50   82   126 

i nuclei con numerazione ad esempio 40 vengono chiamati meno stabili, mentre se non appartengono a nessuno dei 2 casi sopra citati, essi vengono classificati come instabili.
Sommando I 7 numeri magici ma escludendo però il 28, la loro somma è di 288. Se usiamo anche il 28 la somma sarebbe di 316 e questo vanificherebbe ogni corrispondenza, MA se analizziamo la sua posizione, noteremo che essa è perfettamente in centro come l'ago di una bilancia, e non a caso la somma di 28 è = a 10 Keter la via Regale, quindi noi abbiamo Il pilastro di sinistra                         ( 2, 8, 20   KETER   50, 82, 126).
Non ho ancora le conoscenze sufficienti per poter analizzare anche gli altri numeri in relazione all'Albero, ma credo che qualche cosa di interessante potrebbe venire fuori.
Comunque sia, qualche analogia è saltata fuori ugualmente nella mia ricerca e ora Nadav, cercerherò di spiegartela il meglio che posso.
Visto che parliamo di atomi di stabilità e di vibrazioni, ho provato a tenere la stessa numerazione (288) cambiando il metro di misurazione. L'ho infatti trasformato in Hertz.
Ho cercato successivamente su internet quali relazioni esistevano con 288 HZ e ho trovato 3 interessanti analogie:

              1. 288, sono le frequenze dell'orbita di marte – fig. 2 –  il pianeta della forza, della guerra e della virilità sessuale.
              2. 288 hz, vibrazioni del 1° chakra – fig. 3 – legate anche qui alla sfera più primitiva, sessuale , il bisogno della soddisfazione materiale e sicurezza personale, essa rappresenta la terra come elemento (Malkut)
              3. 288 Thz nello spettro dei colori è una frequenza che noi NON possiamo avvertire, in quanto la nostra vista parte da 400 a 800 thz circa.

 

Quindi da questa analisi posso dedurre che le teorie di Luria sulle scintille di santità che si sono perdute e sono morte per la nostra immaturità ovviamente non potrebbero altro che essere vere, in più, possiamo affermare che il 288 dimostra come abbiamo vissuto (per la maggior parte della storia umana) di istinti primoridali, violenti, legati alla sessualità più primitiva ed a un'insana ricerca delle sicurezze materiali, oltre al fatto che per la maggior parte di noi, il più delle volte è cieca davanti alla bellezza di D-o.
Si può anche affermare che l'era dell'Aquario ci cambierà radicalmente, pur essendo noi in questo momento in una posizione di privilegio, in quanto solo avendo I piedi in Malkut, abbiamo la possibilità di slaciarci con si
curezza verso l'alto.


Fig. 1

relatività e Kabbalah
Fig. 2

Frequenze, orbite e rotazioni dei nostri pianeti

Pianeta

Orbita

Rotazione

Terra

272.2 (C #)

378.5 (F #)

Sole

332.8 (E)

497.1 (B)

Luna

421.3 (Ab)

ignota

Marte

289.4 (D)

389.4 (G)

Mercurio

282.4 (D)

421.3 (A)

Giove

367.2 (F #)

473.9 (Bb)

Venere

442 (A)

409.1 (G #)

Saturno

295.7 (D #)

455.4 (A #)

Urano

414.7(G #)

430.8 (Ab)

Nettuno

422.8 (Ab)

310.7 (Eb)

Plutone

280.5 (C #)

486.2 (B)

 

Fig. 3
          


 Chakra – Centri energetici del corpo

Chakra

Frequenza/Nota

Transpersonale

273(1:15) C# (Terra Orbita 272)

Corona

480(15:1) B

Ignoto

445(1:9) Bb (Venere Orbita 442)

Terzo occhio

448(14:1) A

Centro psichico

416(13:1) Ab (Urano Orbita 415)

Ignoto

410(1:10) Ab- (Venere Rotazione 409)

Ignoto

372(1:11) G# (Terra Rotazione 378)

Gola

384(12:1) G

Timo

352(11:1) F #

Cuore

341(1:12) F

Plesso solare

320(10:1) Eb

Diaframma

315(1:13) D #

Ignoto

293(1:14) D+ (Saturno Orbita 296)

Polare

288(9:1) D (Marte Orbita 289)

Radice

256(1:1) C

 

28 e 288

Interessante notare come il 28 riguardi nel macrocosmo la rivoluzione lunare mentre il 288 microcosmo, riguarda le particelle atomiche, essi hanno una cosa importante in comune, creare la STABILITA' nel pianeta terra,
Per il 28, senza la luna il pianeta terra incomincerebbe ad oscillare in maniera incontrollata, producendo cambi di sagione repentini e molto violenti, e il 288 invece crea la STABILITA' nella materia e tutti e 2 lo creano girando intorno a una massa molto più grande di loro.

 

E con quest'ultimo esempio finisce prima parte della tesina, è ovvio che di questo genere di analogie ne esistono una quantità considerevole, io ho solo fatto degli esempi che mettessero in relazione I numeri di ispirazione cabalistica con la scienza.
Altre analogie semplici le troviamo comunque nei 12 segni zodiacali, che corrispondono alle 12 parti del corpo oppure alle 12 lettere semplici, ma queste le abbiamo ampiamente studiate lungo il primo anno di studi.

 

ANALOGIE “COMPLESSE”

Con le analogie complesse, entriamo in un campo di studi che proprio a cavallo del XX secolo ha completamente ridescritto tutta la conoscenza che l'uomo possedeva della natura e della matematica, disengnando un nuovi quadri con nuovi pennelli e nuovi colori.
È qui importante dare un sintetico prospetto generale su quello che accadde a partire da 130 anni fa circa, e dell'ambiente accademico che ha preceduto il lavoro di Einstein.
Einstein nasce nel 1879(1) nel periodo più fecondo per le scoperte della fisica e sviluppo della scienza, al punto che non si possono semplicemente classificare come “nuove scoperte” MA rivoluzioni.
A cavallo tra 800 e il 900 ci furono anche progressi non solo per la fisica sperimentale ma anche in quella teorica. In questo periodo furono infatti scoperti i raggi x da WILHELM KONRAD VON ROENTGEN (1845-1923) che aprí la strada, attraverso le ricerche di HENRI BECQUEREL (1852-1908) (che colpendo con raggi catodici vari materiali s'avvide che un sale di uranio emetteva radiazioni inclassificabili), alla scoperta della «radioattività», compiuta da PIERRE (1859-1906) e MARIE  CURIE (1867-1934); e alla scoperta dell'«elettrone» come elemento-base dell'elettricità, compiuta da JOSEPH JOHN THOMSON (1856-1940) (attraverso lo studio del fatto da lui osservato che un gas, attraversato da «raggi x», diventa conduttore di elettricità).
In questo periodo si verificarono pure le scoperte della «teoria dei quanti», da parte di Max Planck, e della «teoria della relatività», ad opera di Albert Einstein. Scoperte «teoriche», queste, ma non nate per pura «astrazione», bensí da elaborazioni avvenute sulla base di indagini sperimentali. E infatti, la teoria della relatività, nacque da certe indicazioni offerte proprio dalla fisica sperimentale.

Come precendentemente accennato, la teoria della relatività è stata soltanto l'ultima di una serie di sconvolgimenti scientifici, anche se questa fu decisamente la più importante.
Questo lavoro inoltre non fu destinato a rimanere isolato, bensì aprì le porte ad teorie di altri fisici che portarono alla nascita della teoria dei quanti con la “costante di Plank”, le spiegazioni sui buchi neri, la ricerca di un equazione unificata, le teorie sulle super corde e così via.
Alcune di queste teorie però, furono incredibilmente affrontate a loro volta da mistici ebrei come Luria o Ba'al Shem Tov, dai 200 ai 500 anni fa, oltre che a trovarli direttamente nella Torah.
Si, proprio loro, gli ebrei, nella storia essi hanno dominato tuto il pensiero scientifico  speculativo, operativo e artistico, e non ci stupisce il fatto della grande quantità ebrei contemporanei tra  scienziati e fisici. Non dimentichiamo che il ruolo del Messia, sarà quello di riconcigliare il pensiero scientifico e religioso, e chi meglio di un ebreo può farlo essendo così ecclettico?
Mai come ora c'è bisogno di uomini con un'apertura mentale a 360 gradi, in quanto le risposte che stanno venendo fuori da esperimenti pratici, ad opera per esempio del CERN e altre organizzazioni, non hanno nulla a che vedere con la fisica tradizionale a cui siamo abituati a convivere, ( dalle scoperte di Newton in avanti ).
I paradossi, sono queste le vere constati della nuova fisica: uno dei paradossi più famosi sta anche nel principio di indeterminazione di Eisemberg in quanto ammette che è impossibile definire le caratteristche della realtà soltanto tramite il misurarla, e il solo fatto di accingrsi a questo, influenza irrimediabilmente la realtà.
Il cabalista potrebbe essere uno degli studiosi più accreditati per questo genere di nuova scienza, in quanto la cabala imposta tutto il suo pensiero sull'accettare I paradossi, quindi uno scienziato cabalista, accettando I paradossi crea quel passaggio tra Binà a Chakmà.
Inoltre leggendo attraverso le righe della saggezza ebraica possiamo notare che di quelle verità scientifiche (di cui l'uomo moderno è tanto orgoglioso perchè a detta loro sono il risultato di un progresso unico nella storia dell'umanità),  esse erano già di loro conoscenza migliaia di anni fa.
Un esempio lo abbiamo anche con il concetto di “campo”: per la fiscia è la capacità delle particelle di essere sempre unite tra loro. Anche se noi ovviamente non lo avvertiamo, le particelle (cioè noi stessi) compaiono e scompaiono milioni di volte nel giro di pochi istanti. Il concetto di campo è ben noto In cabala, la parola che la identifica è SADEH, la cui radice significa forza, possenza, la SHIN è la lettera di rifermento per questa analisi, in quanto rappresenta il campo elettromagnetico.
Per il Sefer Yetzirà, la Shin è la lettera del fuoco la cui luce e calore sono le manifestazioni più comuni del campo elettromagnetico.
Notiamo anche che la Shin ha 3 braccia verso l'alto, è la lettera più simmetrica proprio come il campo elettormagnetico ed essa era presente nello stato iniziale dove tutte e 4 le forze erano riunite, questo perchè il suo valore numerico è 300 che vuol dire Lo Spiritio di D”o. In poche parole essa è la lettera dell'energia cosmica e la sua realizzazione stà proprio nell'entrare nelle 4 dimensioni del mondo fisico.
La Dalet rappresenta il quaternario, ma a che cosa ci riferiamo quando parliamo di 4? 4, una volta rappresentava la terra, acqua, aria, e fuoco, oggi le classificheremmo in solido, liquido, aria e fuoco. Inoltre, sommando I numeri atomici dell'idrogeno, carbonio, azoto, ossigeno otteniamo il numero 22, analoghe all'alfabeto ebraico.
4 è anche considerato come: spazio, tempo, energia, e materia e come tutte le manifestazioni in quaternario, possono essere messe in relazione con il nome Divino, il Tetragramma.

Un altro fenomeno che va fuori dal nostro concetto di spazio è la scoperta che la materia è composta quasi completamente dal vuoto, e questo concetto è un punto importantissimo della cabala in quanto tutto il creato è appoggiato su AIN = NULLA.
Ecco che entrano in gioco I concetti di Luria, in qunato il Nulla è una parte del Creatore nascosta durante la Restrizione Tzimtzum cioè è quel paradosso che pur essendo “nulla”, proprio quel nulla mantiene e sostiene tutta la realtà.

 

Teoria della Relatività:

La teoria della relatività, si basa sui concetti di spazio e di tempo e dimostra indiscutibilmente come essi siano inscindibili tra loro.
La Cabala da parte sua ha già affrontato questo problema a partire dal Sefer Yetzirà con I concetti di “anno, mondo, e anima” rispettivamente del tempo, dello spazio e di quella parte unificatrice, la consapevolezza. Successivamente venne ripreso questo concetto con la seguente teoria: lo spazio e il tempo presero il loro posto nella natura dopo lo Tzimtzum, dopo aver svuotato gran parte della Luce Infinita unica sua esistenza.
Lo spazio lasciato vuoto è la sua prima esistenza di spazio, mentre la discesa della luce, che portava con se le basi della Creazione divenne il tempo.
Eistein, teorizzò che la luce è una costante immutabile nel tempo, ed è una delle teorie che governano l'intero universo, inoltre ipotizza che il tempo sia circolare e non solo rettilineo, e questo è valido anche su scala cosmica. Per dare una spiegazione alle sue equazioni, si è ipotizzato che il tempo ritorna su se stesso.
Quando parliamo di luce, è interessante notare come la lettera C a indicare la luce sia parente della lettera ebraica Kaf che è una C al contrario ed è anche la lettera della parola Keter, la Corona di luce, la Sefirot più alta dell'Albero, per non parlare poi del tempo, in quanto nella Torah si afferma che nel tempo esistono dei cicli, come quelli naturali o come lo Shabbat o lo Shmità, e così discorrendo.
Oltre al tempo, anche lo spazio è rotondo: la teoria afferma che andando sempre diritto, si ritorni al punto di partenza, la retta quindi è in realtà un cerchio che per logica diventa infinito.
Come già affermato prima, la famosa equazione E=MC2, ha aperto la strada ad altre teorie scientifice e ovviamente ad altri paradossi fisici.
Anche in questo caso però la Cabala, ha affrontato gli argomenti più vari: quando gli scienziati  parlano di materia e antimateria, la Cabala afferma: D”o ha fatto questo e l'opposto di quello.
Uno dei paradossi più evidenti nella fisica, lo abbiamo appunto con l'antimateria.
Una particella di antimateria può viaggiare ad esempio dal futuro al passato.
Se si scontrano 2 particelle di materia e antimateria, si annullano reciprocamente emettendo un fotone, cioè luce. Certo è che questi esempi vanno ben oltre la nostra più sfrenata immaginazione, ma come dissi prima, noi siamo I figli di Newton ed a certe leggi fisiche non riusciamo ancora a staccarci.

Paradossi li troviamo anche nella teoria dei quanti e nella costanti di Plank, mentre nel macro, troviamo la luce (  c  )  nel micro lo abbiamo con la costante di Plank (  h  ), quindi il ruolo della particelle all'intero dell'atomo.
Secondo Plank, gli elettroni intorno a un protone neutrone non possono muoversi come vogliono e anche le proprie orbite rimangono bene delineate. Se però gli si imprime una forza tale da muoverlo in un'altra orbita, esso non si sposterà, ma si troverà all'improvviso sulla differente orbita senza toccare punti intermedi. Questo ci ha fatto dedurre che il tratto intermedio viene attraversato istantaneamente, scomparendo e riapparendo nella nuova ordita come se fosse uscito dal nostro universo consociuto per poi riapparire successivamente.
I paradossi che incontriamo in C e H. sono tra I più difficili da accettare per l'esser umano, ma è oramai chiaro che per la legge quantica, ogni movimento non è una progressione da A verso B ma dei balzi in avanti o indietro quindi non esistono punti intermedi.
Di questi “balzi”, la Torah ne ha un esempio clamoroso: l'uscita di Israele dall'Egitto. Pesach, vuol dire “salto improvviso”, verso la libertà.
La corrispondenza che più mi ha colpito però tra scienza e Cabala è la costante di Plank e Luria: secondo Plank, un moviemento rettilineo potrebbe essere possibile SOLO se la costante fosse uguale a zero. Però per quanto noi ci avviciniamo allo zero, esso sarà sempre qualcosa di più di zero.
Questo fenomeno conferma la teoria di Luria e dello Tzimtzum, quando afferma il ritrarsi dell'ìnfinito, il ritirarsi della Luce Infinita, non è stato totale, quindi in Ain cioè nel microcosmo, è rimasto lo Reshimò proprio come nella costante di Plank

Come accennato a pagina 8, il quaternario, in natura è particolarmente adatto alla similitudine con il Tetragramma.
Quando parliamo di fisica quantica, il quanternario che si unisce così bene al Tetragramma, sono le 4 forze che sostengono l'universo intero: gravità, interazione debole, elettromagnetismo, interazione forte, così distribuiti con la  YUD, HEY, VAV, HEY.

YUD

alla lettera Yud, la lettera più piccola dell'Alef Beit oltre che ad essere la prima del Tetragramma, viene associata la gravità. Essa è la forza più debole, ma è una delle più importanti. Su scala cosmica e su stelle di grandi dimensioni (ricordo qui che il nostro sole non è che una stella di media piccola dimensione) la gravità è talmente influente da far curvare su se stesse lo spazio e il tempo. Sempre per la teoria di Einstein, più il pianeta o stella è grossa più il piano elastico su cui  si poggia si “curva”  deformado lo spazio tempo, in poche parole, maggiore e la massa maggiore sarà la curvatura spazio tempo intorno ad esso quindi maggiore sarà la sua gravità.

HEY
Questa lettera la troviamo 2 volte nel Tetragramma, quindi corrisponde a 2 livelli diversi.
La prima lettera è l'interazione debole, quella che in fisica le attribuisce il decadimento dei nuclei atomici e dei nuetroni liberi, e la sua energia copre distanze molto vaste.

VAV
Rappresenta l'elettromagnetismo e regola la “trasmissione” (normale per la Vav) della Luce

HEY
La seconda Hey è l'interazione forte, quella che si libera durante la fusione o scissione nucleare, la sua azione è quindi concentrata in un campo molto limitato (10 alla -13).

Unificare queste 4 forze, significa trovare I fondamenti della natura e per esteso anche alla ricerca del nome di D”o.
Proprio in questi giorni il Cern ha tenuto a battesimo il suo primo esperimento per la ricerca della, (chiamata dai fisici stessi) “particella di D-o”, e questo ci da l'idea nel campo in cui stanno operando, quella dell'infinitamente piccolo, ma anche della nuova considerazione che I fisici hanno nei confronti di D”o.

137 CBL
Il numero universale

E' forse uno dei numeri più interessanti della biblioteca delle corrispondenze tra scienza e cabala.
Questo numero è tutt'ora alla base di considerazioni profonde da parte di fisici e scienziati di tutto il mondo. Uno dei più famosi studiosi di questo numero è Leon Lederman, egli più volte discute questo numero dando le teorie più disparate ma che a noi miseri mortali vuol dire poco nulla.
Per I fisici, invece queste sono talmente serie e importanti al punto che, Heisemberg teorizzatore del Principio di Indeterminazione, affermò che solo dopo aver risolto il rompicapo del numero 137, si sarebbero risolti I problemi della meccanica quantistica.
Il 137 è un numero unico in molti suoi aspetti: esso viene considerato come numero puro (cioè non dipende dalle unità di misura utilizzate) ed è anche privo di dimensioni oltre a non avere I decimali.
E in qualsiasi parte dell'universo si volesse usare una qualsiasi unità per la carica, velocità unita alla teoria di Plank, otterrebbero sempre il numero 137.
In poche parole, il 137 è il rapporto tra velocità della luce e quella dell'elettrone, esso governa il legame tra materia e luce e il 137 si colloca proprio li in mezzo.
Ovviamente anche I cabalisti hanno affrontato questo numero anche perchè 137 è la somma mumerica della parola Cabala (Quf-Beit-Lamet-Hey), quindi essa si è assunta l'onere di trovare una spiegazione tra scienza e sapienza cabalsitica, in apparenza così diversi tra loro, ma poi non tanto.
Il 137 è un numero primo e quindi è divisibile solamente per se stesso o per l'unità.
In cabala, se sommiamo Il 137, otterremo il numero 11, che è l'undicesima Sefirot dell'Albero della Vita, Da'at. L'importanza di questa Sefirot è fondamentale, essa unifica sia le 3 Sefirot superiori che  le 7 Sefirot inferiori con le 3 superiori.
Da'at come si può intuire, unisce le 3 vie dell'Albero, e di conseguenza essa è la Sefirot che unisce il pensiero razionale e intuitivo, oltre che a quello sentimentale, Da'at inoltre conferma questa sua dualità anche dalla somma del suo numero: 11, 1+1 = 2 cioè la lettera Beit. Da'at inoltre, fu la Sefirot più colpita dagli errori umani, ma è proprio da qui, che troveremo lo spunto per la più importante rettificazione: ritornare allo stato primordiale di Adamo ed Eva.
Questo perchè essendo l'undicesima Sefirot, rappresenta anche il segno dell'Acquario, il segno del Messia.
Ritornando al numero 137, notiamo come questo numero rappresenti per intero l'Albero della Vita: 100 indica il livello di Keter, 3 le Sefirot superiori, e 7 le Sefirot inferiori.

 

BRIAH
Particelle sub-atomiche

Briah è il primo vero universo staccato da D”o, il posto dove non esiste solo la luce ma anche il buio.
Briah, è chiamata Hyuli, “materia prima” più comunemente chiamata dagli alchimisti “etere” che è una materia purissima contenente insieme tutti e 4 gli elementi. Nulla è più puro di questa quintaessenza nei piani inferiori.
Briah è l'inizio della vita, quella più pura, quella in cui si fonda tutto il cosmo. Interessante è questo genere di concezione in quanto a partire dalla  legge della relatività di Einstein si sa che l'universo non è vuoto ma composto di particelle sub atomiche che riempirebbero la parte “vuota” dell'universo. Ed è qui che Briah nasce e vive, in questo primo e fondamentale germe della vita cosmica e non a caso Briah si chiama Creazione la PRIMA creazione mai esistita, cioè quella ipotizzata nel big bang quell'attimo prima dell'esplosione.
In Briah, le anime nascono e vi dimorano prima di scendere nel nostro piano e considerando che gli angeli dimorano in Yetzirà, vuol dire che le nostre anime prima di “inspessisri” e macchiarsi del peccato della carne, sono più pure degli angeli.

 

  • conclusioni sulla tesina :

Ci troviamo in definitiva difronte a un cambiamento epocale: teorie filosofiche-scientifiche pitagoriche e neopitagoriche, che per 2000 anni ne hanno fatto da padrona, ora si trovano completamente sorclassati dalla “nuova fisica”.
A detta di una frangia dei nuovi matematici, persino I primi principi aristotelici, subiscono una sconfitta clamorosa, in quanto ridisegnati dalla fisica quantistica che manda definitivamente in pensione la teoria della “Casualità”.
La fisica in pratica per la prima volta “ridisegna” la filosofia.
Non pensiamo che questo sia stato facile per carità, questo no, lo choc scientifico ad opera di  Einstein, pur essendo stato il più travolgente e incontrollabile, è stato soltanto un ultimo atto di un cammino incominciato già decenni prima. I fisici dell'epoca,  dovettero rimettersi completamente in discussione almeno 3 o 4 volte prima dell'avvento di Einstein.
Altri studiosi affermano invece che, I nuovi fisici non hanno sconfitto Pitagora, ma sono semplicemente andati oltre, essi sono I nuovi neopitagorici, la cui coscienza matematica non è incastonata in rigidi schemi Hilbertiani, al contrario, essi sono libere menti, in grando di muoversi all'interno della fisica e dei numeri, sfruttando quella straordinaria capacità intuitiva propria dell'uomo, e propria di uomini come Copernico, Keplero, Newton, Galileo ecc ecc... essi non solo scienziati ma anche uomini di elevazione mistica.
Come avrebbero potuto Pitagora prima e Keplero poi individuare una Musica delle Sfere generata dai pianeti e dalle stelle, con I loro “mezzi tecnologici”? Questo è per lo meno incredibile in quato solo con i “radio telescopi” si è potuto “sentire” i suoni emessi dal cosmo.Il pensiero di Pitagora e Keplero è alquanto disarmante nella sua semplicità in quanto, se esiste una legge geometrica nell'universo, se il cosmo riusuona di una sinfonia, allora anche noi per assonanza o come parte del microcosmo, risuoniamo delle stesse melodie celesti. Con questo piccolo esempio possiamo dedurre che sono arrivati conclusioni grazie al tipo di intuito descritto prima.
MA ALLA FINE chi ha ragione? Chi vorrebbe mandare in soffitta tutta la teoria pitagorica? Oppure chi afferma che noi non ci siamo staccati da esse??????
Io non lo so, credo che solo il tempo potrà dare una risposta precisa a queste domande.

Di sicuro ritengo, che se non avessimo volontariamente dimenticato o distrutto un'enorme patrimonio culturale, mistico, cabalistico e perche no anche alchemico, costruito fin “dalla notte dei tempi” forse ora noi ci troveremmo a discutere di argomenti di gran lunga più complessi ed elevati.

“Da quando I matematici hanno invaso la Teoria della Relatività, io stesso non la capisco più”
Albert Einstein

 

"Il Tempo non è affatto ciò che sembra.
Non scorre in una sola direzione,
e il futuro esiste contemporaneamente al passato."
- Albert Einstein -

 

CONSIDERAZIONI PARALLELE SULLA TESINA “CABALA E TEORIA DELLA RELATIVITA'”

Fin dai tempi più antichi, le arti e I mestieri erano a pannaggio di pochi eletti.
La particolarità di questi straordinari artisti è che essi erano eclettici e non specializzati in una sola ed unica materia. Troviamo quindi un artista che era pittore, ma anche scultore un po medico e perchè no, anche ingegnere (vedi Leonardo), vedi gli astrologi che erano anche astronomi, gli alchisti che erano medici e così discorrendo,
Come loro, nella storia si sono avvicendate una quantità enorme di figure straordinarie, di molti conosciamo I loro lavori, ma della stragrande maggioranza, abbiamo soltanto dei nomi su note di libri, essi infatti sono scomparsi nell'oblio.
A tempi alterni, nella storia dell'uomo ci sono stati momenti in cui la scienza e il libero pensiero hanno dominato un certo periodo della storia europea e altri momenti in cui essi hanno quasi rischiato di soccombere sotto l'ala serava della chiesa.
Chiesa scienza, chiesa esoterismo-occultismo, la storia ci racconta questo: MAI queste arti nella storia dell'uomo hanno convissuto con la chiesa in maniera pacifica.
I tempi però sono cambiati, anche se in questi ultimi 2 secoli la chiesa non ha più preso in considerazione una santa crociata verso la scienza o l'esoterismo, (credo che l'ultimo rogo della santa in quisizione risalga agli inizi del 1700) è rimasta però sempre valida la teoria della non pacifica sopravvivenza di arti così diverse tra loro, vedi l'illuminismo, che basa la sua fiducia nella ragione e nel progresso dell'uomo che è in grado di progredire con le proprie uniche forze, e rifiutando dogmi e superstizioni (a detta loro) imposti dalle religioni.
Ora, incredibilmente, 2 grandi correnti di pensiero (scienza ed esoterismo-occultismo) vivono e si sviluppano parallelamente. Essi rinascono dalla metà dell'800 circa e sono la nuova fisica e tutte le organizzazioni esoteriche-cavalleresche mistiche.
Gruppi esoterici non più spaiati e deboli come si era abituati a concepire prima, come ad esempio il vecchio alchimista concetrato nell'intento di studare I suoi antichissimi libri, ma gruppi perfettamente organizzati, sparsi capillarmente in tutto il territorio e consapevoli del diritto di poter esprimere il proprio pensiero senza paura di ritorsioni...... o peggio!
La Francia della fine dell'800, fu il terreno più fertile per questa nuova rinascita, forse perchè l'estrema laicità di questa nazione riuscì in qualche modo a proteggere la nuova scienza occulta dalle secolari paure dei dogmi religiosi.
Gli ordini più famosi e più diffusi in Europa ed anche in America furono: la Massoneria, e poi ancora la Golden Down, O.T.O. E molte altre ancora, però quasi tutte destinate a scindersi ripetutamente prima di sciogliersi.
Anche I singoli personaggi non mancano, Eliphas Levi fu uno dei primi e più famosi occultisti della metà dell'800, come pure Papus ma troviamo anche Louis-Charles-Edouard de Lapasse, Simon Brugal,  Kremmerz (italiano), oltre che Wynn Wstcott, Samuel Liddell, McGregor Maters, e Aleister Croswley.
Certo è, che chi studia seriamente la Cabala non prenderà mai sul serio personaggi del genere anche se, essi divennero famosi in tutto il mondo proprio per le loro pratiche occulte, derivati dalla Cabala.
Più interessante di CHI o di DOVE, credo valga di più la pena capire il PERCHE', perchè proprio ora? Perchè questa ricerca della conoscenza a 360 gradi, senza più limiti e precondetti? Forse perchè mai come ora l'uomo non è più incatenato in schemi preordinati, sicuramente I nostri occhi sono ancora velati, però siamo da un certo punto di vista più liberi di prima.
Sicuramente l'essere entrati nell'era dell'Aquario ha dato la spinta decisiva a questa tendenza. Ma quali sono le sue caratteristiche? Cosa ci dobbiamo aspettare in questi futuri 2600 anni?
L'Aquario ci donerà, (dandoci già un interessante assaggio), un progresso umano a 360 gradi. L'Aquario è il segno della piena consapevolezza cioè della quinta dimensione, è il sengo dell'avvento del Messia.
L'Aquario ha come elemento l'Aria e ed è in comunicazione con I Gemelli, la Bilancia, oltre che con Urano.
I Gemelli ci doneranno una grande voglia di comunicazione mentre la Bilancia farà crescere in noi il senso della morale e delle pari relazioni tra gli uomini. L'Aquario dal canto suo, è il segno per eccellenza dello sviluppo scentifico (e qui I commenti ovviamente sono superflui)
Aquario e Gemelli uniti, sono la volontà di ricevere informazioni di ogni genere anche a rischio di essere inutili, ma la nuova caratteristica dell'uomo, è proprio quella di essere consci della liberta della persona e questo è un valore insostituibile, dobbiamo solo capire quello che è giusto tra quello che è inutile o sbagliato.
L'umanità ha appena abbandonato il sengo dei Pesci che per eccellenza è il sengo della spiritualità e della religione, con il sengo dell'Aquario noi non dobbiamo dimenticare le nostre radici e sforzarci, con la nostra intelligenza e dinamicità e le nostre qualità interiori di continuare una strada già tracciata nell'era dei Pesci.
Era dell'Aquario è l'era del lavoro di gruppo è la voglia di realizzazione di uno scopo comune grazie alle doti di ogni singolo elemento.

Da queste caratteristche notiamo che l'uomo è più indipendente, più curioso e questa curiosità ancora acerba lo porta a fare degli errori, ma il suo senso di libertà è, e sarà sempre più sovramo più ci si allontanerà dalla cuspide aquariana.
L'uomo ora è alla ricerca della scienza e vuole risposte tangibili e dimostrabili, ma ha ancora molto forte il senso dell'interiorità di Pesci.
Sarà sempre più attratto dal gruppo (Hod) come cammino di conoscenza, pur restando un'individualità.
Quindi queste caratteristche combaciano proprio con quello che è successo nella metà dell'800, cioè voglia di conoscenza nuova, ma voglia di sapere, anche di cose superflue e inutili, come l'esempio di molti gruppi esoterici nati e sciolti nel giro di pochi anni, ma è anche forte la voglia di unirsi in progetti comuni e qui troviamo proprio il nascere dei gruppi esoterici perfettamente organizzati quasi inesistenti prima di allora.
Credo che l'uomo abbia molto forte l'istinto di una ricerca interiore, ma non vuole più essere comandato, (come è stato nell'era dei Pesci) preferisce sbagliare ma questo lo rende inevitabilmente più libero. Libertà di pensiero 800 anni fa equivaleva a eresia.
Ovviamente questa non è la sede più adeguata per affrontare questi argomenti, però ho voluto mettere in vetrina alcuni concetti e nomi, e dare una piccola interpretazione personale per la ragione già spiegata in precendeza.

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              • Note

 

(1)Abert Einstein nacque il 14 marzo 1879, da genitori ebrei nella città tedesca di Ulm, nel Wurttemberg.La famiglia si trasferì a Monaco ed è nella città bavarese che si svolse la vita dello scienziato nei suoi primi 15 anni.
Il padre era proprietario di una piccola industria elettrochimica, era un uomo che non si preoccupava del denaro, amava la campagna e la cultura classica. La madre era particolarmente equilibrata ed attiva, era in grado di superare persino con umorismo le disastrose avventure economiche dell’azienda familiare. Anche lei, come tutti nella famiglia Einstein, amava la cultura, l’arte e in particolare la musica. L’atmosfera nella quale visse il giovane Albert non prevedeva però una forma di istruzione religiosa e per questo maturò in lui un profondo distacco da ogni forma di religione rilevata.
Sembra strano ma Einstein non fu un bravo scolaro, infatti, sua madre scrivendo ad un’amica diceva: "Non so cosa faremo di Albert, per ora non impara un granché…". Non imparava perché, sin dalle prime classi inferiori, Albert si era rifiutato di studiare a memoria qualsiasi cosa; ciò cui si dedicò con vera passione fu lo studio del violino, un interesse che lo accompagnerà sino alla tarda vecchiaia. Nonostante gli scarsi progressi agli studi, Albert aveva avuto in dono dalla vita una virtù semplice e stimolante: la capacità di "meravigliarsi"; infatti sosteneva che "dietro le cose doveva esserci un ché di profondamente nascosto".
Nel 1889 si iscrisse al Gymnasium di Monaco che non frequentò fino alla fine perché preferì raggiungere la sua famiglia a Milano. Abbandonò la cittadinanza tedesca e si trasferì in Svizzera, dove tentò l’esame per l’ammissione al politecnico di Zurigo, ma fu bocciato per la sua impreparazione in tutte le materie fatta eccezione della matematica.
Il preside del politecnico, che intuì le sue particolari doti, gli consigliò di frequentare un corso preparatorio, che gli permise di evitare un nuovo esame di ammissione. Si iscrisse così al Politecnico e per mantenersi durante gli studi aiutava gli studenti meno dotati a preparare gli esami.
Al politecnico incontrò Mileva Maritsch, una ragazza di origini serbe, come lui studentessa di matematica e fisica e, contro il volere dei genitori, decisero di sposarsi. Mileva si accorse di essere incinta e ritornò presso la sua famiglia dove nacque una bambina della quale si persero presto le tracce e che probabilmente morì nella prima infanzia. Tornata a Zurigo Mileva non riuscì a superare gli esami finali.
Nel 1902, grazie ad una raccomandazione, riuscì a trovare un impiego stabile all’Ufficio Brevetti di Berna. Sembra strano che un grande scienziato come Einstein svolse un lavoro così inadeguato alle sue capacità , ma lui stesso sosteneva che se avesse avuto un posto all’Università non si sarebbe potuto dedicare appieno alla ricerca. In questo periodo infatti maturarono in lui le idee che rivoluzionarono le leggi della fisica classica.
Nel 1905 pubblicò quattro scritti di fondamentale importanza, fra cui uno sull’elettrodinamica dei corpi in movimento. Nello stesso anno ottenne la libera docenza all’Università di Berna e nel 1909 fu nominato professore di fisica teorica presso l’Università di Zurigo; l’anno successivo fu chiamato alla medesima cattedra presso l’Università di Praga e nel 1913 si trasferì a Berlino, ricoprendo la cattedra di fisica all’Accademia Prussiana delle Scienze. Costretto dalle persecuzioni antisemite naziste nel 1933 Einstein si trasferì negli Stati Uniti dove divenne professore all’Institute for Advanced Studies di Princeton, assumendo nel 1941 la cittadinanza Americana.

 

 

 

 

 

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